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Cosa fare alle Isole Svalbard: 8 idee artiche

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L’artico è una cosa seria. E l’arcipelago di Spitzbergen è sicuramente uno dei luoghi migliori per viverlo e scoprirlo. Qui infatti natura ed esseri umani sembrano convivere senza darsi troppo fastidio. Un luogo ai confini del mondo dove le persone passeggiano con temperature che toccano i -40 gradi e la notte polare lambisce gli animi per 6 mesi l’anno.
Non si può andare impreparati nell’artico.
Ecco perché in questo articolo troverai 8 idee su cosa fare alle Isole Svalbard, per una full immersion nel mondo del bianco.

1. Cosa fare alle Isole Svalbard: in motoslitta al fiordo di Templefjorden

In inverno il tempio del bianco di chiama Templefjorden. Con la motoslitta da Longyearbyen, la capitale, attraverserai ghiacciai e morbide colline fino ad arrivare ad un luogo unico: Templefjorden.
In questo fiordo da cartolina non è inusuale avvistare l’orso polare, in quanto il suo cibo preferito, la foca, qui è di casa. Per questo motivo la tua guida (non pensare neanche per un minuto di poterci andare da solo/a) sarà armata e non ti lascerà allontanare più di pochi metri dal suo fucile.
Purtroppo nella nostra escursione non abbiamo avuto modo di avvistare il gigante bianco, ma la magia del luogo ha compensato perfettamente la mancanza.
A Templefjorden vedrai due cabine, una più vecchia e una più recente.
La storia vuole che la prima moglie del famoso cacciatore Hilmar Andreas Nøis, agli inizi del ‘900, partorì da sola nella lunga notte polare proprio nell’angusta casetta. Sopravvisse al freddo ma purtroppo quest’esperienza la fece impazzire, tanto da essere rinchiusa poi in un manicomio per il resto dei suoi giorni.
Da bravo marito, il sig. Nøis si risposò. La nuova moglie accettò sì di andare a vivere in questo remoto avamposto, ma pretese la costruzione di una casetta più moderna, tutt’ora esistente.

Longyearbyen offre un’ampia scelta di tour operator che organizzano spedizioni a Templefjorden, noi ci siamo affidati a Basecamp Explorer e ci siamo trovati molto bene.

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Il panorama del Templefjorden

2. Praticare lo Sleddog nel ghiacciaio

I cani non vedono l’ora di correre nel ghiacciaio. Praticare lo sleddog alle Svalbard ti farà sentire un pioniere dell’artico. Non molto tempo fa infatti, l’unico mezzo di trasporto per i cacciatori o gli esploratori erano le slitte trainate dai cani.
I tour possono durare un’intera giornata o solo qualche ora, e starai comodamente seduto nella slitta artica.
Anche in quest’esperienza la tua guida sarà armata (ricorda, non puoi uscire dal centro abitato di Longyearbyen senza fucile!) e ti farà scoprire le isole Svalbard con gli occhi dei vecchi esploratori.

3. Alla ricerca dell’Aurora Boreale

Sua maestà l’Aurora Boreale. Al nord sono ormai una consuetudine, pensa che alle Svalbard si possono avvistare anche a mezzogiorno durante la notte polare.
Ma per noi italiani l’Aurora è qualcosa di magico, quasi soprannaturale e mistico. Da Longyearbyen potrai prenotare delle escursioni con il gatto delle nevi che ti porteranno dove il buio è puro e in base alle previsioni vi muoverete dove ci sono più possibilità di vederla.
Noi abbiamo avuto la fortuna di avvistarla proprio a Longyearbyen, per caso, abbiamo cercato un luogo con meno inquinamento luminoso cercando sempre di fare attenzione a non uscire dall’abitato “polar bear safe zone”.
L’Aurora Boreale è un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita.

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Luci del Nord (Fonte: Pixabay – Noel Bauza)

4. Cosa fare alle Isole Svalbard: Barentsburg

Uh, qui è difficile. Raccontare perché visitare Barentsburg non un’impresa facile. Barentsburg è uno dei due avamposti russi alle Isole Svalbard, nonché l’unico ancora attualmente abitato.
Ben 470 persone tra russi e ucraini (questo articolo è stato scritto nella primavera 2022, immaginate le tensioni attuali in questo piccolo paese) vivono in un remoto angolo di mondo lavorando quasi totalmente nella miniera di carbone.
Di colpo sarai proiettato nell’URSS dei tempi passati, con il busto di Lenin che troneggia nel centro del piccolo borgo. E’ un mondo fuori da ogni logica, dove c’è solo il necessario per vivere: un ospedale, una scuola, una chiesetta ortodossa, due capannoni con gli animali da cortile all’interno, due condomini, un hotel per i turisti e poco altro. Un luogo davvero unico da vedere. Ci si arriva solo in motoslitta o in estate dal mare. Non ci sono strade che collegano Barentsburg a Longyearbyen. Isolati per davvero.

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La città mineraria di Barentsburg

5. Esplorare Pyramiden

Visto che siamo in tema sovietico parliamo di Pyramiden. Una città fantasma, abitata fino al 1998 da minatori russi è ora una delle principali attrazioni delle Isole Svalbard. Grandi e silenziosi palazzi sono accarezzati dal vento nordico, una quiete soprannaturale circonda Pyramiden, dove il tempo sembra sospeso.
Attualmente circa 30 persone abitano stabilmente l’avamposto, garantendone la manutenzione base per mantenerla come meta turistica. Pyramiden, prima di venire abbandonato, è stato un luogo prospero e con una certa importanza per il popolo sovietico, tanto da avere anche una sua sede del KGB.

In inverno è possibile raggiungere Pyramiden in motoslitta con escursioni da Longyearbyen di almeno due giorni, mentre in estate, via mare, è possibile visitarla in giornata.

Se vuoi saperne di più delle Isole Svalbard leggi il nostro racconto e le nostre pillole di bianco artico!
Leggi anche: Se fai scalo ad Oslo puoi visitarla in un giorno!

6. Visitare lo Svalbard Museum

Situato proprio nel centro di Longyearbyen, lo Svalbard Museum è un perfetto raccoglitore di informazioni per capire cosa ha spinto una fetta di popolazione a stabilirsi così a nord, in condizioni tanto estreme.
Partendo da un percorso a tratti interattivo della flora ma soprattutto fauna locale, passando dalla vita dei primi esploratori dell’arcipelago di Spitzbergen all’arrivo dei minatori, il museo delinea un quadro completo delle Isole Svalbard.
Molto interessante il salottino in morbida pelle di foca dove potersi sdraiare e leggere i libri del museo e (parere assolutamente personale) la parte dedicata agli abitanti attuali delle isole, la gente artica in chiave 2.0.

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Interno dello Svalbard Museum

7. Cosa fare alle Isole Svalbard: scoprire Longyearbyen

Una cittadina unica, nel bene e nel male. Ricca di controsensi, uno su tutti il profondo legame con la natura e la sua prima fonte di reddito: una prospera ed inquinante miniera di carbone.
Prenditi una giornata e percorri i circa 10 chilometri del suo perimetro, rimarrai sorpreso di quanto offre la capitale. Scoprirai graziosi quartieri residenziali (Beverly Hills è il mio preferito!) un’accogliente chiesa con un orso polare imbalsamato al suo interno, una via principale che brulica di vita (sì, anche con -30 gradi!) e un porto in espansione. E se hai freddo puoi sempre fare shopping nel centro commerciale!

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Passeggiata a Longyearbyen

8. Lo Svalbard Bryggeri: il birrificio più a nord del mondo

Indipendentemente dal fatto che noi siamo dei cultori della birra artigianale lo Svalbard Bryggeri è un luogo da visitare. Quando ti ricapita più di assaggiare la birra fatta con l’acqua del ghiacciaio delle Isole Svalbard? Indipendentemente da questo lo Svalbard Bryggeri è un luogo piacevole dove bersi una buonissima (per davvero!) birra osservando dall’alto il magazzino di produzione.

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Lo Svalbard Bryggeri

Si trova nella zona del porto, leggermente fuori dalla zona principale, ma nel vale la pena.

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