“New York, New York” cantavano Liza Minelli e Frank Sinatra. La città dalle mille possibilità. La città che non dorme mai. Tutto vero. Ma se non ce la fai? La città non da scampo.
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Essere o avere?
Sapevamo cosa trovarci davanti a noi a New York. E l’abbiamo trovato. Meravigliosi grattacieli progettati da archistar di fama mondiale. Uno skyline da lasciare a bocca aperta. Impressionante, davvero.
Lo shopping non si fa solo sulla 5th Avenue. Lo shopping si fa praticamente in tutta Manhattan, dove i centri commerciali sono ovunque e di negozi d’alta moda li trovi come funghi in un prato.
Le donne per strada, in Manhattan, le puoi dividere in due categorie (non ho mai visto tanta omogeneità in un luogo, neanche nel più sperduto paesino di campagna).
- Le fighe. O meglio le strafighe.
Perlopiù belle, sicuramente curate nei minimi dettagli con alle spalle ore di palestra, centri estetici e parrucchieri. Sicure di sé, avanzano decise, calpestando l’autostima delle donne e le speranze degli uomini con i loro tacchi 12. - Le ragazze “fuori forma”.
Numericamente ne vedi quanto le fighe, ma sono più meste, meno sicure anche se a volte (per provocazione?) ostentano mise di dubbio gusto oggettivo.
La rivalità è netta, gli stili di vita sono agli estremi e nell’incrociarsi sembrano provare pena l’una per l’altra.
Se incontrate una ragazza “normale” a Manhattan, non appartenente alle due categorie, state sicuri: è una turista.
A Manhattan vanno tutti di fretta, si vive per lavorare e si lavora per spendere.
La società te lo chiede. Già, ma se non ce la fai?
Non è tutto oro quello che luccica a New York
Forse non tutti sanno che a New York un buon numero delle distinte persone che svolgono lavori ritenuti socialmente bassi (operai della metro, netturbini ecc.) sono dei senza tetto e dormono nei dormitori della città.
Poi al mattino si alzano, si lavano, si vestono decorosamente e vanno al lavoro. Per guadagnarsi uno stipendio (salario minimo ufficiale 15$ orari) che non permette l’affitto di un appartamento. No way in New York!
La vita è cara ma sembra interessare a pochi.
Una giovane ragazza incinta chiede l’elemosina su Broadway Avenue. E allora? I cartelloni luccicanti ti offrono la scusa per alzare la testa e non vederla più.
Nel Queens, dove abbiamo alloggiato, l’apparire sembra meno importante ed emergono alcuni lati oscuri di questa grande mela.
In un tranquillo quartiere residenziale un gommista (probabilmente mediorientale) ha la sua attività aperta 24h 7 giorni su 7. Dorme su una sedia, a fianco alle gomme. Casa sua.
Così come un fioraio, con un gazebo ricco di bei fiori recisi e piante aromatiche. Lo vediamo tutte le sere dormire nel suo furgone, di fianco ai fiori. Se fa freddo tiene il motore acceso.
2019…non per New York!
A New York vi sembrerà di vivere nel futuro, nuove mode, nuovi cibi, tutto parte da qui.
C’è solo una cosa che non è ancora partita o forse non ancora arrivata: l’attenzione per i disabili. Basti pensare che su oltre 400 stazioni della metro solo un centinaio sono provviste di ascensori per anziani o disabili o, come noi, genitori con passeggino al seguito.
L’impressione che si ha è che chi non è utile alla produttività non serva, e pertanto non ci si preoccupi per loro.
Dunque la Grande Mela mi ha lasciato con uno strano retrogusto in bocca, l’amarognolo di Manhattan è riuscito a nascondere il gusto vero di luoghi incantevoli come Brooklyn.
Ah dimenticavo, ovviamente ci sono il Top of the Rock, la Trump Tower, l’Empire State Building, il Moma, Ellis Island e bla bla bla.
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3 commenti
Non sono mai stata a New York, ancora. Mi ha sempre fascinata Manhattan. Sorseggiare drink in un bar strafico, insomma queste cose da telefilm. E ad attirarmi è proprio questo grande dislivello, questo contrapporsi di figure quasi mitologiche. Spero un giorno di riuscire ad andare!
Sono stata a New York più volte e ci ho vissuto per un periodo di qualche mese, quindi condivido in pieno il tuo pensiero: è una città di contrasti, con tante sfaccettature alcune belle e quasi da sogno, altre invece che fanno riflettere tanto, un po’ forse come tutte le grandi metropoli del mondo.
Non pensavo ci fossero questi problemi a New York, o comunque che non fossero così evidenti. Peccato. Sicuramente però resta una città da visitare almeno una volta nella vita.