Tutti dovrebbero passare almeno qualche giorno a Pragelato (alta Val Chisone – Provincia di Torino) in estate. Sarebbe l’unico modo per conoscerla meglio, andare oltre le apparenze e gustare l’autenticità del luogo.
L’ideale sarebbe intorno a fine Giugno, quando gli alpeggi sono ormai in quota ed il rumore sordo e lontano dei campanacci delle mucche echeggia nella valle.
Ne rimarreste storditi, da Pragelato.
Ne scoprireste un’altra faccia, quella che non avreste colto appena giunti, con ancora negli occhi i trampolini olimpici abbandonati a se stessi ed un’edilizia un po’ datata di tempi passati.
L’altra faccia, quella sincera ed autentica, per chi non la conosce ve la racconto io, che a Pragelato ci ho trascorso quasi tutte le estati della mia infanzia ed ancora oggi sento il bisogno di tornarci spesso. Nel mio luogo di pace.
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Pragelato: una lottatrice, una madre
Pragelato è una lottatrice. Lo è da sempre, e da sempre ha cercato di proteggere i suoi abitanti come una madre. La sua storia è ruvida, sofferta e le sue rughe si intravedono tra le borgate che la formano.
La sua forza si fece già vedere nel Natale del 1386 quando la minoranza religiosa dei Valdesi, stabilitasi a Pragelato, per sfuggire alle truppe francesi cercò rifugio alle pendici del vicino Monte Albergian (3043 metri d’altezza) e lì molti bambini morirono assiderati.
Le sue lotte, nel corso degli anni sono state contro l’esodo degli abitanti verso la vicina Francia ma anche la successiva perdita di ruolo all’interno della valle (tanto che il blasonato comune di Sestriere era una frazione di Pragelato).
Una madre straziata, quando nel 1904 una valanga uccise 81 minatori nella miniera del Beth o quando, nel 1924, l’intera borgata del Grand Puy andò a fuoco riducendo in miseria i suoi abitanti.
Si è sempre rialzata, non senza fatica, considerando che l’ubicazione geografica non è favorevole all’economia. Le coltivazioni infatti sono difficili ed il freddo, in inverno, è tagliente.
Pragelato è una bella donna, che non si è mai scoraggiata. Neanche quando qualche impavido imprenditore, negli anni d’oro dell’edilizia ha costruito discutibili condomini o quando ancora, per le Olimpiadi Invernali del 2006 una montagna è stata distrutta per lasciar spazio a dei trampolini oggi in disuso.
E’ bella perché nonostante tutto è autentica. Sincera nelle fontane in pietra addobbate con i gerani rossi, con gli alpeggi, con le feste tradizionali, il suo mercato, i prati verdi, i centinaia di chilometri di percorsi escursionistici per tutte le difficoltà, i suoi rifugi in quota, la flora, la fauna e l’impareggiabile Parco Naturale della Val Troncea.
E’ attraente perché è come una florida donna di montagna, che si finge disturbata dai complimenti degli uomini ma che ne soffrirebbe se non ne arrivassero più.
L’estate a Pragelato
Quando le temperature estive diventano soffocanti non esiste un luogo più piacevole di Pragelato. Una brezza leggera permette di dormire con una copertina anche quando in pianura non si vive senza il climatizzatore acceso.
La sveglia, a Pragelato, è fatta dei muggiti lontani delle mucche in alpeggio, e non dal rumore delle auto, specie se si soggiorna nelle borgate più lontane come Allevé o Villardamond.
Perché Pragelato è composta da molte borgate, alcune più lontane altre più vicine tra loro, tanto da comporre il centro paese. Allevè, Chezal, Duc, Grand Puy, Granges, Jousseaud, La Ruà, Laval, Pattemouche, Plan, Rif, Rivets, Seytes, Souchères Basses, Souchères Hautes, Traverses, Troncea, Tronchée, Val Tronchea, Villardamond sono le frazioni che la compongono. Non tutte sono attualmente abitate (il Rif, Seytes, Jousseaud e Laval per esempio non lo sono da molti anni).
Se sei a Pragelato passa anche nella vicina Usseaux!
In estate è uso comune recarsi verso i centri più abitati delle borgate (La Ruà, Souchéres Hautes, Traverses, Grand Puy) per acquistare le tome ed i formaggi freschi d’alpeggio che vengono venduti dai margari, o in alternativa, recarsi al mercato domenicale dove l’esposizione dei prodotti caseari è prolifera.
Pragelato ha altre due eccellenze del territorio: la prima è il miele. Talmente rinomato (e buono) da essere tutelato da un consorzio di apicoltori pragelatesi dal 1973. E’ un miele millefiori di alta montagna raccolto nei pascoli tra Giugno e Luglio e vi assicuro che la quantità di fiori che offrono i prati pragelatesi non ha eguali.
La seconda è la patata. Festeggiata a fine Settembre con una festa in suo onore, la patata di Pragelato viene raccolta tra la fine di Luglio e l’inizio di Ottobre. E’ rinomata per la sua consistenza ed il suo gusto, ottenuto proprio grazie alle condizioni terrose e climatiche della zona.
Pragelato in estate: cosa fare
Se siete sportivi, non avrete un giorno un cui annoiarvi. Se non lo siete, le alternative sono molte.
I sentieri escursionistici sono tantissimi, che partono da tutte le borgate di Pragelato. Per citarne solo alcuni potete visitare il sito del Comune di Pragelato dove vengono descritti i più importanti. Per gambe meno allenate il Parco Naturale della Val Troncea offre una piacevole passeggiata in falsopiano lungo il torrente Chisone e permette di raggiungere alcune caratteristiche borgate. Le escursioni che preferisco io sono tre. La prima conduce alle sorgenti del torrente Chisone, percorrendo il parco della Val Troncea. La seconda segue il sentiero del Plaisentif, ricco di prati. La terza escursione che amo particolarmente conduce alle miniere del Beth, magari facendo una tappa al Rifugio Troncea per una merenda sinoira.
Anche i ciclosentieri sono molti, e per gli amanti delle due ruote è possibile affittare biciclette elettriche e non per le escursioni. Al Villaggio Kinka, situato in centro paese, è possibile affittare biciclette o in alternativa prenotare escursioni a cavallo guidate. Senza spostarsi dalle borgate centrali ci si può dedicare al beach volley, al tennis oppure fare una bella partita a golf in un campo a 18 buche, per non annoiarsi mai insomma!
Per i più sedentari Pragelato offre bar e locali con piacevoli solarium, un Museo del Costume e delle Tradizioni delle Genti Alpine con una ricca esposizione di oggetti di uso comune presentati nei differenti ambienti delle case d’altri tempi pragelatesi. O se proprio volete rilassarvi sdraiatevi sui lettini della piscina attrezzata del Villaggio Kinka.
Dove mangiare a Pragelato
Partiamo dalla cucina tipica. Siamo in una valle occitana, dove il cibo era una forma di calore e doveva essere un sostentamento per le lunghe giornate all’aperto. I piatti tipici sono fatti con patate, spesso ripiene e cariche di condimento. Ovviamente buonissime.
Il ristorante Al Mulino in frazione Plan offre piatti tipici della tradizione in un contesto accogliente fatto di legno e colori caldi (e con l’alternativa di una pizza). La Cantina degli Amici, sulla strada principale che conduce a Sestriere, mantiene intatta la tradizione nei suoi piatti. Il Tapp One invece regala aperitivi con birre artigianali, ottimi vini e gustosi taglieri.
Non posso non segnalare il Caffé des Alpes che con le sue colazioni, i suoi aperitivi a tema ed una cantina di tutto rispetto ha allietato molte mie giornate!
Dove dormire
Avendo un appartamento non ho mai dormito in un hotel a Pragelato, quindi posso segnalare quello che mi è stato riferito ma senza averlo “toccato con mano”. Gli chalet del Villaggio Kinka sono una meraviglia fatta di legno e luci cromoterapiche che escono dalla boiserie. L’ Albergo Passet offre camere doppie, triple e quadruple con vista sulle montagne. Mentre il bed and breakfast ‘L Dahu mette a disposizione tre camere con bagno privato, colazione a buffet e familiarità. Per tutte le altre strutture ricettive di Pragelato date un’occhiata al sito dell’ufficio del turismo, contiene un elenco davvero completo ed esaustivo.
Feste ed eventi da non perdere
Sono molte le feste e gli eventi fissi da non perdere nell’estate pragelatese. Uno su tutti è il mitico concorso di Miss Mucca. Avete capito bene, ogni anno a Luglio viene eletta una miss davvero particolare…la più bella delle mucche! E così, i margari scendono dagli alpeggi. Portano alla festa loro bellezze lucidate e agghindate con campanacci decorati e lustrini sulle corna ed una severa giuria elegge la più bella. Una manifestazione ricca di balli, banchi che propongono i migliori formaggi prodotti in alta montagna e allegria, da non perdere!
Ad Agosto lo strumento musicale tipico di questa valle occitana, la Ghironda, viene omaggiato con una festa ad hoc. Le borgate centrali si riempiono di musicisti folk, stage di danze occitane ed eventi vengono proposti per tutto il week end.
Il 15 Agosto il paese ospita centinaia bancarelle per la tradizionale Fiera di Ferragosto, dove è possibile acquistare prodotti locali ma anche quel “di tutto un po’” che ci piace tanto!
Da non dimenticare che per tutto il periodo estivo le borgate pragelatesi festeggiano il loro santo patrono con feste aggreganti dal vago sentore occitano.
Tirando le somme Pragelato è generosa, spiccia, a tratti spigolosa, buongustaia e burbera. Proprio come la Montagna.
2 commenti
Ciao sono Claudia sono di Cagliari…..avevo casa a pragelato…..ho passato tutte le estati a Pragelato e ho anni desiderio di riassaporare le bellezze del paese e dintorni….jl vostro articolo è stato molto convincente…..spero di raggiungere presto il gioiellino di Pragelato…..che ricordi meravigliosi……io avevo vasa in via nazionale 1. Grazie…se volete contattarmi mi farebbe piacere…per aggiornamenti. Grazie
Ciao Claudia, che bello averti suscitato delle belle emozioni nei tuoi ricordi. Via Nazionale è cambiata molto, chissà se la riconoscerai ancora quando tornerai! Ti aspettiamo!