Home Sud AmericaBrasile Salvador de Bahia: l’anima africana del Brasile

Salvador de Bahia: l’anima africana del Brasile

by
salvador de bahia: case colorate

A Salvador de Bahia le tue certezze verranno meno.

Un miscuglio di tradizioni permeano le strade della città brasiliana. Nulla è definito e tutto è inaspettato.
Sai perché Salvador è considerata l’anima africana del Brasile? Perché le radici culturali degli schiavi africani sono state conservate meglio rispetto a tutte le altre città del Sud America.
E così i discendenti fanno rivivere tradizioni ibride, innesti d’Africa nel nuovo mondo.
Quando toccherai il suolo di questa città coloniale rimarrai sorpreso di come tutti questi elementi tra sacro e profano convivano e talvolta si sovrappongano creando meticci curiosi. Un esempio? Nel tragitto che ho percorso in taxi dall’aeroporto al quartiere del Pelourinho, attraverso la periferia di Salvador strabuzzo gli occhi osservando la moltitudine di chiese o luoghi di culto che inneggiano a Dio con scritte al neon degne dei migliori nightclub. Ad ognuno il suo Dio ed ognuno fa del suo meglio per attirare discepoli!

Per visitarla devi sapere un po’ di storia

400 soldati, 400 coloni, una statua, preti e prostitute. Così, nel 1549, Salvador de Bahia venne eletta come prima capitale del Brasile. Con queste premesse non poteva che non rimanere per almeno 3 secoli successivi la città più importante dello Stato, questo è certo.
Salvador, forte della produzione e commercio della canna da zucchero, del tabacco e successivamente dell’oro e dei diamanti, fu per decenni considerata la seconda città più importante di tutto l’impero portoghese (seconda solo a Lisbona).
Gli schiavi africani portati nello stato di Bahia in questi secoli furono migliaia, al punto che si stimò che arrivarono ad essere la metà della popolazione. Per questo è tutt’ora considerata la città più “africana” del Brasile!

Salvador perse il lustro di capitale solo nel 1763, quando iniziò il declino dell’industria della canna da zucchero. Rio de Janeiro divenne così la seconda capitale nella storia del Brasile.


La Salvador de Bahia di oggi la città più popolosa del Nordeste ed è in atto una crescita economica nuova rispetto ai decenni passati, anche se la povertà è ancora ben visibile tra le sue strade.
La presenza di un gran numero di schiavi nei secoli passati ha fatto si che la cultura africana si mantenesse nelle tradizioni. Oggi la cucina, la musica e la religione sono la fusione dei due mondi in un meticcio incredibilmente armonioso.

salvador de bahia:monumento

Cosa vedere a Salvador de Bahia

A Salvador de Bahia ci sono talmente tante chiese che, si dice, ce ne sia una per ogni giorno dell’anno. La curiosità poi sta nel fatto che le chiese del centro storico siano collegate da una rete di tunnel sotterranei utilizzati principalmente a scopo difensivo.
La maggior parte delle attrazioni le troverai nella Citade Alta. Devi infatti sapere che Salvador è divisa tra la Citade Alta (città alta) e la Citade Baixa (città bassa).

Il Pelourinho

Il quartiere più famoso della città è quello del Pelourinho ed è anche quello in cui ti consiglio di soggiornare.
Patrimonio UNESCO dal 1985 il Pelourinho ha come centro il Largo do Pelourinho dove confluiscono tutte le strade del quartiere. Gli schiavi provenienti dall’Africa venivano pubblicamente torturati e messi all’asta (sistema consentito in Brasile fino al 1835) proprio in questa ripida piazza. Il nome Pelourinho infatti significa proprio “luogo delle frustate”.

Le strade in festa
Le strade in festa

Chiese e conventi da non perdere

Nei pressi del Largo do Peourinho troverai palazzi di grande valore scenico nel loro stile barocco coloniale: l’Oratorio da Cruz di Pascoal luogo di preghiera contro i demoni, l’Igreja NS do Boqueirao e l’Igreja do Santissimo Sacramento do Passo.
Con l’aiuto di una simpatica giuda che per pochi Real mi ha fatto da Cicerone ho visitato il Convento di Sao Francisco dove sculture in legno rivestite d’oro e ceramiche dipinte a mano ornano le stanze. Aguzza l’occhio: alcune statue di angeli e cherubini sono storpiate, con grandi genitali o pance enormi. Il motivo: gli schiavi-artigiani che erano obbligati a realizzarli non potevano praticare la propria religione e qui sta la vendetta!

Museu Afro-Brasileiro

Non perderti il Museu Afro-Brasileiro, troverai oggetti e fotografie che spiegano in maniera chiara l’unione delle due culture presenti a Salvador. Un’importante parte del museo è dedicata al Candomblé, una religione politeista nata dalle antiche credenze africane fuse in quelle brasiliane. Il simbolismo dell’attuale cultura di Salvador de Bahia deriva da questo culto.

Il Mercato Modelo

Ti consiglio di scendere nella Citade Baixa per non perdere il Mecado Modelo. Attualmente è un mercato turistico ma in passato è stato l’edificio ospitante la Casa della Dogana. Qui gli schiavi venivano relegati in anguste celle prima di essere portati nel Pelourinho per essere messi all’asta. E’ un luogo molto suggestivo e si dice sia infestato da strane presenze che nelle ore di chiusura disturbano le guardie notturne.

Le Spiagge

Le spiagge più conosciute di Salvador sono la turistica Praia Porto da Barra, un po’ affollata ma ricca di vita (e di turisti stranieri) e la Praia do Farol da Barra, ideale se ami il surf. Se invece vuoi uscire dalla vita cittadina ti consiglio le spiagge di Flamengo e Stella Maris, dove il paesaggio è più sabbioso e intimo. Per arrivarci occorre percorrere in autobus circa 1 ora di tragitto.

salvador de bahia: spiaggia
Una spiaggia vicino a Salvador de Bahia (fonte turistipercaso.it)

Come arrivare a Salvador de Bahia

L’aeroporto dista circa 30 chilometri dalla città di Salvador ed è raggiunto da tutte le principali compagnie aeree mondiali. Io ho raggiunto il Brasile con un volo Air Europa con scalo a Madrid, ti segnalo che al momento non sono presenti voli diretti dall’Italia per questa città brasiliana.
Il mezzo più economico per raggiungere il centro sono gli autobus che partono ogni 30 minuti dall’aeroporto, li riconosci dalla scritta “Praca da Sé/Aeropuerto“. L’alternativa, come ho fatto io in quanto sono arrivata di sera tardi, è di prendere un taxi. Il costo, rispetto ai canoni europei, è davvero contenuto.

Dove dormire a Salvador de Bahia

Il Pelourinho offre una scelta quasi infinita di ostelli o pousadas come si chiamano gli alberghi da queste parti. La mia scelta è andata sull’ostello Negamaluca. Si trova al piano terra di un palazzo del centro, sono presenti massicce grate alle finestre (è normale) ed il clima è conviviale e amichevole. Se l’ostello non fa per te ti consiglio la Pousada Red Fish che offre deliziose camere doppie arredate in tema tipicamente brasiliano. La scelta di questo quartiere non verte solo alle attrazioni ma anche alla sicurezza. Salvador è una città tutt’oggi pericolosa ed il Pelourinho è considerata la zona più sicura in quanto turistica.

capoeira
Un’esibizione di capoeira (fonte viaggi.corriere.it)

Cosa mangiare a Salvador de Bahia

La mia cucina preferita a Salvador è quella preparata nei grandi pentoloni ai bordi delle strade dalle Mami. Si tratta di donne dai larghi vestiti che cucinano su fornelli da campeggio delle pietanze deliziose. L’influenza africana è forte anche nella cucina che vede verdure e pesce come ingredienti principali.
Se preferisci mettere i piedi sotto un tavolo ti consiglio il Cuco Bistro, dove vengono cucinate rivisitazioni della cucina di Bahia.

salvador de bahia: street food
Il cibo da strada

Salvador con i mei occhi

  • Le Mami che cucinano per strada con i loro larghi e colorati vestiti;
  • Il concerto samba del gruppo Olodum che si esibisce spesso in città;
  • Le Hawaianas in vendita a prezzi bassissimi;
  • Gli scippi (fatevi le fotocopie dei documenti e lasciate in albergo gli originali);
  • Le chiese con scritte al neon degne delle migliori discoteche;
  • La musica, in strada, fatta da chiunque, ovunque;
  • Bambini sotto effetto di droghe addormentati ai bordi delle strade.

Ti potrebbero piacere

1 commento

Maria Grazia 20 Febbraio 2022 - 10:47

E’ una delle città che mi affascinano di più del Brasile e chi ci è stato ne è rimasto colpito. Spero un giorno di poterla vedere di persona e realizzare così il mio sogno !

Risposta

Lascia un commento