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Sposarsi in viaggio: il nostro sì in Umbria

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Questa è la nostra storia. La raccontiamo per chi sta pensando di sposarsi in viaggio ma non sa bene da dove partire.
Questa è la storia di un matrimonio leggero, disinvolto e finito col mangiare una piadina!

Il nostro viaggio parte da Torino e va a Todi, il magnifico (non ci sono altri appellativi) comune umbro scelto per il nostro giorno. E i protagonisti siamo solo noi 3. Polpetta ospite d’onore!

Sposarsi in viaggio: l’organizzazione

Se anche voi due, come noi, avete il desiderio di sposarvi in sordina lontano da casa, sappiate che è pieno il mondo di gente che lo fa. Hanno coniato addirittura un nome: l’elopment wedding. Ovvero, la fuga. Non è necessario andare a Las Vegas per farlo e non sono necessari Marilyn e Elvis che facciano da testimoni. In realtà è più faticoso il concetto mentale di quello che poi in realtà è l’elopment. Anzi, ti eviterai tutto l’appesantimento del “dev’essere tutto perfetto” che nei classici matrimoni succede. Da dormire sereni fino alla notte prima del sì (giuro!)
La prima cosa da fare se volete sposarvi durante un viaggio, che sia in Italia o all’estero, è sapere bene quello che si sta facendo. No, non sto dicendo che non siate sicuri di sposarvi, ci mancherebbe, ma bisogna essere consapevoli di cosa comporta lo sposarsi lontano da casa.

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Senza fotografo bisogna arrangiarsi

Quindi, ovunque voi vogliate convolare a nozze, è necessario pensare alle piccole cose, che poi vi accorgerete di aver bisogno. Dall’hotel o bed and breakfast dove soggiornare, che più è vicino al luogo del matrimonio e meglio è, o al trucco e parrucco per essere “a modo” almeno quel giorno. Se poi desiderate un fotografo (noi abbiamo scelto di non averlo) bisognerà pensare anche a quello.
E poi la cosa più importante: far comprendere a chi ci teneva a essere presente nel fatidico giorno che in realtà non ci sarà in quanto è vostro desiderio che sia un momento intimo.
Parafrasato: Non sottovalutare mai i genitori, altrimenti potresti trovarteli a sorpresa il giorno del matrimonio, ovunque nel mondo!

Quindi, in ordine. Dopo aver comunicato la vostra intenzione di sposarvi lontano da casa non resta che trovare i testimoni. Già, perché noi non volevamo proprio nessuno. Ma nessuno nessuno!

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La foto di rito

La ricerca dei testimoni

Mica facile. Sposandoci civilmente, la prima cosa che abbiamo fatto, è stata telefonare al comune di Todi, il luogo prescelto per il matrimonio. Con l’occasione di richiedere informazioni per il matrimonio, ho buttato lì all’impiegata se conosceva qualcuno disponibile per farci da testimone, ovviamente dietro un compenso. Buco nell’acqua.
Proviamo allora a fare una richiesta attraverso il sito JustPro che pubblicizza, oltre a vari professionisti, la possibilità di trovare dei testimoni di nozze. Niente anche qui, mai nessuna risposta.
Non ci perdiamo d’animo. Proviamo a scrivere un annuncio sul gruppo Facebook del paese. Non so se il karma è stato particolarmente positivo, ma abbiamo trovato i testimoni migliori che potessimo mai pensare.
Ci risponde una coppia di cittadini di Todi che si rende disponibile in maniera gratuita tra l’altro, a farci da testimoni. Noi siamo consapevoli che il popolo umbro è eccezionale, ma la fortuna è stata proprio dalla nostra parte!
E così, non solo ci fanno da testimoni, ma ci supportano anche logisticamente, prenotandoci per esempio il parrucchiere e l’estetista per il giorno del sì. Insomma, questa è la nostra esperienza, vi auguro la stessa nostra fortuna!

La burocrazia: più difficile pensarla che farla

La burocrazia per sposarsi lontano da casa non è così ardua come si pensi. Al momento della richiesta di affissione delle pubblicazioni si compila un apposito modulo di delega per potersi sposare in un comune italiano diverso da quello di residenza. Sarà poi impegno dell’ufficio anagrafico trasmettere la richiesta al paese ospitante una volta scadute le pubblicazioni. Ovviamente ogni comune ragiona un po’ per conto proprio, per questo non vi posso dire di più se non quello che già avete in mente: contattare il vostro comune.
Se invece volete sposarvi all’estero servirà una delega scritta in inglese che verrà inviata al comune estero prescelto oltre che il certificato di nascita plurilingue. Oltre al vostro comune di residenza, verificate sul sito del Ministero degli Esteri tutte le procedure per sposarsi oltralpe. Qui troverete il link ufficiale.

Non troppo distante da Todi non perderti la Cascata delle Marmore, vero capolavoro ingegneristico italiano.

Sposarsi in viaggio: il trasporto degli accessori

Sposarsi in viaggio comporta senza dubbio un’organizzazione diversa rispetto a un tradizionale matrimonio. Più semplice per certi versi, più complessa per altri. Sicuramente è necessario pensare al trasporto degli accessori, dal bouquet agli abiti.
Come dicevo, noi ci siamo sposati durante un viaggio, e non siamo partiti per sposarci. Cosa ben diversa. Infatti prima del giorno del matrimonio abbiamo girato l’Umbria, soggiornando in diversi bed & breakfast prima di approdare a Todi. I nostri vestiti sono stati un po’ sballottati da un posto all’altro, e appena effettuavamo il check-in scaricavamo dall’auto gli abiti e li appendevamo per “distenderli” il più possibile. Con un po’ di attenzione nel caricarli e scaricarli dall’auto, i vestiti non hanno per nulla risentito del trasporto!
Veniamo al bouquet. Puoi prenderlo direttamente sul luogo. Nel mio caso ci tenevo che fosse fatto da un fioraio di fiducia a Torino (Pane e Tulipani per la cronaca) e ho ovviato per una soluzione che ritengo molto funzionale: i fiori stabilizzati.
Così mi sono portata appresso il mio bel bouquet, che ancora oggi campeggia in casa.
Facile, no?!

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L’importante è divertirsi

Sposarsi in viaggio: ora tocca a noi

Arriviamo a Todi il giorno prima del matrimonio, Piove come ha fatto per tutta la settimana. Ma l’Umbria è talmente bella che sembra di essere parte di una poesia di Carducci. Abbiamo prenotato un appartamento con Air B&B che affaccia proprio sul Nido dell’Aquila, regalando una vista mozzafiato dalle sue finestre. Ci assestiamo e ci sistemiamo in uno degli appartamenti più belli che AirB&B possa offrire. Gironzoliamo un po’ per la splendida cittadina di Todi e ceniamo in casa – l’appartamento è troppo bello per uscire! – previa tappa al supermercato del paese.
Il matrimonio è fissato per le 12.00 del giorno seguente e, per una serie di coincidenze, ancora non conosciamo i nostri testimoni. Va beh, ci riconosceranno l’indomani in piazza, non ci saranno molte persone vestiti in abiti nuziali no?
A discapito dei miei dubbi, passiamo una notte serena e tranquilla, senza agitazioni o pensieri.

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La “bruttissima” Umbria vista dall’appartamento di Todi

Il giorno del sì

Il fatidico giorno inizia lento. Todi è una cittadina tranquilla, noi siamo abituati al traffico frenetico di Torino, e la rilassatezza con cui si sveglia questo paese umbro mette pace. Ciò non toglie che c’è una scaletta da rispettare. Mi fiondo quindi dal parrucchiere prenotato gentilmente dalla mia testimone e dall’estetista. Niente prove prima, niente ansia.
Torno all’appartamento tutta in tiro come non mai e tutti e tre indossiamo i nostri abiti. Polpetta, con la sua camicia di lino e i suoi pantaloni di cotone è un piccolo gentlemen approdato per caso nella campagna italiana.
E’ il momento. Ci dirigiamo a piedi nella piazza principale, facendo attenzione a non inciampare nel vestito (non è il genere di abito che indosso di solito e non si può dire che sia comodo per camminare). Un timido sole che fa capolino tra le nuvole. I testimoni ci attendono sorridenti e dopo una breve conoscenza ci rechiamo nel palazzo comunale che è una vera e propria opera d’arte medievale. Veniamo condotti in una sala comunale meravigliosamente affrescata. Le pareti, tutte, raccontano la leggenda della nascita di Todi, quando un’aquila birichina rubò un lenzuolo per depositarlo sul Nido dell’Aquila, che ad oggi è una splendida terrazza panoramica. Fu così che nacque il borgo.
Il luogo è stupendo, silenzioso e solenne ma non intimidatorio. Siamo solo in 5 e la situazione è talmente leggera che scherziamo e chiacchieriamo nell’attesa che arrivi l’ufficiale comunale.

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La “narrante” sala affrescata comunale

La Cerimonia

Quando ci raggiunge il vicesindaco per officiare il matrimonio la situazione non cambia. L’energia che pervade la stanza è piacevole, positiva, in una sola parola: umana.
La cerimonia dura poco come previsto, facciamo alcune foto ricordo fatte tra noi e veniamo accompagnati dal vicesindaco per una breve visita alle sale più belle del comune. In pratica visitiamo anche il giorno del nostro matrimonio! Scendiamo poi l’imponente scala del palazzo del comune verso una piazza semi deserta di un Mercoledì di Maggio.
Siamo felici di una felicità sincera, senza fasti, semplice.

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Il punto di non ritorno

Proseguiamo con un aperitivo con i nostri super testimoni e passiamo il pomeriggio a fare foto tra gli scorci di Todi.
Verso sera ci dirigiamo, come nei nostri piani fin dall’inizio, alla paninoteca “Le Roi del la Crepe” che avevamo già avuto modo di apprezzare alcuni anni fa. Con un’eccezionale torta al testo in una mano e una birra dall’altra, la nostra pomposa e fastosa cena di nozze è stata la degna conclusione di un matrimonio on the road.

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Una torta al testo è per sempre!

Nota di cronaca: il giorno dopo abbiamo ripreso il nostro percorso alla scoperta dell’Umbria, sposarsi in viaggio vuol dire anche questo no?

Sapete perché abbiamo scelto l’Umbria per il nostro matrimonio in viaggio? Perché ci è rimasta nel cuore durante una nostra prima (ma parziale) esplorazione avvenuta quando Polpetta era neonato. Anzi, fu il suo primo viaggio fuori dal Nord Ovest. Non perderti i nostri racconti!

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