Occorre guardare lontano nel tempo e nello spazio per capire perché il rapporto tra uomini e lupi è così controverso.
Il Centro Faunistico Uomini e Lupi ad Entracque in provincia di Cuneo è il luogo che più ci fa immergere nel gerarchico mondo dei lupi, fatto di regole e ruoli, ma anche di coesione e coerenza.

Questo articolo contiene:
Il lupo in Europa: una storia d’odio
Il lupo non è un animale fortunato. Sebbene alcune culture lo abbiano venerato come protettore dei raccolti dagli animali selvatici o addirittura come figlio degli Dei, il lupo è stato considerato per secoli un nemico da sterminare.
A partire dal Medioevo in quasi tutto il Nord Europa il lupo fu cacciato per legge ed in molte zone si estinse.
Il motivo principale di tale odio fu da attribuirsi all’attitudine del lupo a cacciare e di conseguenza ad essere un rivale dell’uomo.
Nell’Europa Meridionale la carneficina non raggiunse i livelli del Nord, ma esemplari come il lupo grigio siciliano sono da considerarsi totalmente estinti.
Lo sterminio fu da considerarsi l’unica arma in possesso per contenere l’uccisione di capi d’allevamento o della cacciagione. E come fare? Emettendo leggi ad hoc che prevedevano l’uccisione di qualunque esemplare, organizzando battute di caccia specifiche e creando leggende e credenze cupe in capo a questi splendidi animali.
Fatto sta che tra l’inizio del Medioevo e l’inizio del 1900 i lupi furono molto vicini all’estinzione.
Solo negli anni 80 dello scorso secolo, grazie all’abbandono delle aree rurali, il lupo crebbe come numero di esemplari ed iniziò a ripopolare l’Europa.

Guardando oltreoceano invece, nella terra dei nativi americani, il lupo è stato considerato un animale sacro, a cui prendere esempio come modalità di caccia e come rappresentazione del branco, così simile alla società umana.
Purtroppo, con l’arrivo dei pionieri europei e con la lotta alla sopravvivenza il lupo iniziò ad essere preda, non solo degli “uomini bianchi” ma delle stesse comunità native.
“Una vacca ogni 8 lupi uccisi” era questa la promessa fatta ai popoli nordamericani per eliminare il lupo dai territori da conquistare.
Il Centro Faunistico Uomini e Lupi
Percorrendo la Valle Gesso, in provincia di Cuneo, dove una natura a tratti aspra sembra ancora dominare sull’uomo, il paese di Entracque offre una delle più belle esperienze che si possano vivere in questa parte nordoccidentale del Piemonte.
Il Centro Faunistico Uomini e Lupi è un complesso perfettamente organizzato che permette di entrare in contatto con il lupo non soltanto scoprendo il suo stile di vita, ma con un po’ di fortuna vedendoli in carne ed ossa, grazie ad una torretta d’avvistamento.
Esso si divide in due sezioni separate e distinte. Può essere effettuata la visita anche ad una sola di esse (il biglietto ha validità di un anno, pertanto è possibile visitare solo una sezione e tornare successivamente a scoprire l’altra). Si trova in località Casermette, e precisamente lungo la Strada Provinciale per San Giacomo 3.
Per i più sportivi, presso le due sezioni sono disponibili delle biciclette per spostarsi lungo il percorso ciclo-pedonale che le collega (distanza: 2,3 chilometri – 0,40 minuti a piedi.)

Il Museo del centro faunistico Uomini e Lupi
Una volta entrati al centro faunistico entriamo subito nel vivo del mondo dei lupi.
In piccoli gruppi percorriamo un museo interattivo che ci propone la vita del lupo Ligabue e di Caterina.
Ma chi è Caterina?
Caterina è una documentarista che ha dedicato la sua vita ai lupi, entrando in contatto con questi animali in maniera simbiotica e totale. La sua voce ci accompagna attraverso la ricostruzione del suo mondo, della sua casa, del bosco e grazie a dei video scopriamo l’esistenza di Ligabue.
Ligabue è quello che gli esperti chiamano il maschio Omega, ovvero il maschio su cui sfocia tutta l’aggressività del branco. Per intenderci: il bullizzato del gruppo.
Nato nel 2003 in Emilia Romagna, Ligabue abbandona il branco in quello che viene chiamato in gergo tecnico “fenomeno di dispersione“. Per un lupo, dove il branco equivale ad una famiglia, è un lancio verso l’ignoto.
Questa sfida, documentata da Caterina nei video proposti, fa si che Ligabue percorra anche 60 chilometri a notte, fino ad arrivare nelle zone del Piemonte al confine con la Francia, dove viene trovato morto nel 2005 in circostanze mai del tutto chiarite.
Una traversata che dura 3 mesi e gli fa percorrere circa 1200 chilometri.
Un solo obiettivo: unirsi ad un’altro branco, perché i lupi sono una solo identità con esso.
Il museo è sottoterra e dura circa 1 ora, si entra e si esce dagli spazi seguendo le dettagliate indicazioni di Caterina.
Una volta all’aria aperta si ha la sensazione è quella di essere stati parte di un film. Di un’iniziazione verso un mondo atavico che non conosciamo più.
Gli Avvistamenti
Un po’ intontiti usciamo dal mondo di Ligabue e Caterina e seguiamo il percorso che porta ad una torretta in legno dominante un ampio spazio recintato.
Per la precisione si tratta di 8 ettari dove vivono 9 lupi che non potrebbero più vivere allo stato brado o perché vittime di gravi incidenti o perché già nati in cattività.
L’avvistamento non è certo, ma molto probabile visto che i lupi sono abituati all’uomo.
Vige un silenzio cerimonioso sulla torretta. Nessuno parla e con cameratismo ci si chiama l’un l’altro se si pensa di scorgere un esemplare tra gli alberi.
Poi eccoli.
Si muovono tra la boscaglia, ci osservano e ci ignorano al tempo stesso.
Il lupo non è un animale elegante, sembra quasi dinoccolato, ma il suo carisma fa rimanere tutti a bocca aperta. Ci si sente un po’ a disagio, quasi si volesse chiedere scusa, per tutti gli abusi perpetuati nei loro confronti nel corso dei millenni.
Ma poi ci si accorge di quanto la natura sia semplice e logica, ancestrale e selvatica, e quanto lupo ci sia in ognuno di noi dipende solo da quanto vestito sociale indossiamo.
Per maggiori informazioni sul Centro Faunistico e sugli orari di apertura il sito Parco Alpi Marittime vi potrà fornire tutte le informazioni.
Vi intrigano i lupi? Lasciateci un commento su cosa ne pensate di questo misterioso animale.
1 commento
Io amo i lupi è x me i lupi sono speciali hanno carattere forte non ho paura di loro assolutamente ho fatto tutto il giro di questo Fantastico mondo ed è spettacolare 🤩🤩