Esiste un luogo dove la vita quotidiana dipende dalle stagioni.
Dove il tempo scorre tra i filari e le vigne.
Dove il profumo del mosto s’impregna nelle narici.
Un luogo così frequentato da turisti stranieri ma al contempo fedele alle vecchie tradizioni contadine piemontesi.
Stiamo parlando delle Langhe, in Piemonte, che dal 2014 sono patrimonio mondiale UNESCO.
Ed è proprio in questo quadro che da quattro generazioni l’Agricola Marrone trasforma sapientemente l’uva in ottimo vino.
Durante l’esperienza degustativa alla Cantina Marrone siamo stati ospiti di Denise, la più grande delle sorelle Marrone, in un piacevole sabato di inizio Giugno proprio poco dopo la fine del lockdown di cui tutti ci ricorderemo.
Questo articolo contiene:
La Cantina Marrone
Il primo impatto è un casolare di campagna sapientemente ristrutturato. La lavagna con la dicitura “cantina aperta” in più lingue fa capire che i turisti stranieri sono molti.
Un piccolo cortile apre ad una spaziosa cantina di affinamento colma di botti in legno.
Ci troviamo a La Morra, nel pieno delle Langhe, e più precisamente in Frazione Annunziata.
Denise ci accoglie con gentilezza e, tra le botti ed il profumo del vino, ci racconta quanta passione e quanta fatica ci sia dietro un’azienda vinicola di fama internazionale.
La loro è una storia familiare, partita dal bisnonno Pietro e che prosegue tutt’ora con le sorelle Denise, Serena e Valentina, l’enologa della famiglia.
Dal primo imbottigliamento etichettato a mano del 1973 la famiglia Marrone ha sempre cercato di innovarsi senza mai, e questo viene sottolineato più volte, scendere a compromessi di mercato.
La qualità vince sulla quantità insomma.
Chiaccherando veniamo intanto colpiti dalla cura e dalla pulizia delle botti e degli arredi. Non stiamo parlando di ambienti piccoli, ma di spazi molto grandi, soffitti altissimi e piccoli oggetti di uso comune. Sono questi i dettagli che fanno capire quanta dedizione ed attenzione ci sia dietro ad un buon vino.
Con il carisma che contraddistingue le donne abituate a ruoli di responsabilità, Denise ci racconta di come sia cresciuta tra le vigne ed i vigneti, guidando i mezzi agricoli ed imparando da papà Gian Piero le tecniche della viticoltura.
Nel visitare la cantina proviamo una sensazione strana, forse mai successa prima in una visita: ci sembra di entrare in casa di una famiglia e ti aspetti che da un momento all’altro qualcuno venga da te e ti dica “ti va di darci una mano ad imbottigliare?”
Questo non succede ma abbiamo la possibilità, come ogni visitatore, di girare indisturbati per i locali.
Il girovagare ci consente di perderci nell’ammirare a 360° il panorama langarolo su un confidenziale terrazzino sito all’ultimo piano, tra gli oleandri scossi al vento.
La degustazione ovvero il processo di ridistribuzione del tempo
Una frase che ci ha particolarmente colpito parlando con Denise è stata “cerchiamo di ridare indietro il tempo alla gente.”
Forse è la frase più appropriata per descrivere l’esperienza della degustazione nell’azienda agricola Marrone.
Qui il tempo si dilata e nell’accogliente ma ariosa sala degustazioni si ha la sensazione di un profondo relax, dove i problemi di tutti i giorni rimangono fuori e si entra in un universo ovattato e lento.
Non lasciatevi ingannare dalla dicitura “cantina aperta” posto all’ingresso, perché la degustazione va ben oltre quella di una semplice cantina, ma viene combinata con un’ottima cucina tradizionale.
Veniamo accolti da Paola, definita la “quarta sorella”, ovvero una dipendente storica ed estremamente competente (sommellier, multilingue per dirne due) che di nuovo ci trasmette quella sensazione del “sentirsi a casa”.
Ci accomodiamo nella grande sala (un tempo adatta a 130 coperti, attualmente causa Covid a circa 80) vicino alle grandi vetrate vista Langhe. Paola ci accompagna nelle degustazioni, spiegandoci nel dettaglio le strutture gustative dei vini assaggiati ed i piatti con cui vengono accompagnati.
Dagli antipasti freddi al flan con fonduta tipico della tradizione piemontese, dai tajarin al ragù ai formaggi, ogni piatto si sposa elegantemente con vini raffinati.
Passiamo così da un irruente Barbera ad un austero Nebbiolo, da un elegante Barbaresco ad il re dei vini, il Barolo (il Bussia, prodotto in una piccola specifica zona, da non perdere) per finire con un Moscato accompagnato da un Bunet, il tipico dolce piemontese.
Ogni vino ha le sue caratteristiche, e come goffi neofiti cerchiamo di sentire la mora, la liquirizia ed altri aromi che i nostri palati non sono allenati a sentire.
Ci lasciamo guidare nella degustazione nel perfetto equilibrio dei sensi.
Le altre proposte della Cantina Marrone
La creatività è giovane e le sorelle Marrone ne sono ricche.
Per questo oltre al percorso degustativo classico hanno all’attivo molte altre iniziative.
I corsi di cucina per esempio, amati sopratutto dalle persone straniere che trasaliscono (a ben ragione) davanti alla nostra tradizione gastronomica, sono una delle offerte della famiglia Marrone. Come la visita ai vigneti della cascina di famiglia nella frazione Madonna di Como, con la spiegazione delle tecniche di viticoltura o ancora delle degustazioni personalizzate e mirate su specifiche tipologie di vino.
E se non bastasse Denise è anche wedding planner, attività nella quale dedica la stessa passione che ha per il vino.
Se invece avete poco tempo, limitatevi a degustare un calice di vino con i panini gourmet. Ne vale la pena.
L’Equilibrio
E’ il sostantivo che a parer nostro racchiude meglio di ogni altro la Cantina Marrone. Nella nostra esperienza tutto era estremamente equilibrato: l’accoglienza era calda ma non invadente, il balletto del vino con i piatti era calibrato alla perfezione, la brezza che passava dalle finestre semiaperte rendeva la temperatura amabile.
L’equilibrio di una fresca giornata di inizio estate.
L’equilibrio di una famiglia nel far crescere la propria azienda con la passione ed i valori di un tempo.
Se programmi una visita in Piemonte potrebbe interessarti il nostro articolo: Piemonte: la peggiore regione italiana (Non fermatevi al titolo!).
2 commenti
Sono appassionata di vino e leggere questo articolo mi ha fatto venire voglia di provare presto un tour! Grazie dello spunto!
Per il prossimo autunno mi sono ripromessa tanti giri in cantina. È una cosa che ho sempre rimandato ma adesso non voglio più farlo.