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Yellowstone National Park: cosa vedere in 4 giorni

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grand prismatic spring

Un viaggio di 4 giorni nello Yellowstone National Park è una cosa seria.
Bisogna senz’altro affrontarlo con la giusta organizzazione, pianificando ciò che si vuole vedere , mettendo sempre in conto i probabili imprevisti. Come ad esempio imbattersi in una mandria di bisonti e stare fermi in auto per ore.

Come arrivare allo Yellowstone National Park

In auto

L’automobile o (meglio ancora) il camper sono sicuramente i mezzi migliori per raggiungere e visitare lo Yellowstone National Park.
Si tratta di un parco la cui superficie è grande quanto l’intera regione Umbria, pertanto visitarlo con un mezzo proprio permette maggiore libertà di spostamento.
Sono presenti 5 ingressi, ognuno organizzato con dei veri e propri caselli come quelli autostradali, dove solerti rangers vidiminano o (se non se ne è in possesso) vendono il biglietto.
Di questi, 2 ingressi sono nello Stato del Wyoming e 3 si trovano nel territorio del Montana.


Noi siamo entrati dall’entrata occidentale dove poco distante si trova la zona più vulcanica del parco, la Norris Geyser Basin.
L’ingresso ha una validità di 7 giorni, durante i quali è possibile entrare ed uscire tutte le volte che si desidera.
Per il nostro personale tipo di viaggio abbiamo optato per un pass annuale, l’America the Beautiful Passes che con un costo forfettario apre le porte alla quasi totalità dei National Parks USA.
Con il noleggio di un auto o di un camper la libertà di movimento è garantita in tutto il parco, è possibile infatti lasciare il proprio mezzo negli ampi parcheggi ed avventurarsi nei centinaia di percorsi da trekking.

Tours

Per chi non avesse un mezzo proprio esistono delle compagnie private che offrono visite guidate (come per esempio il tour operator Yellowstone Tours) ma va a perdersi la bellezza della libertà di movimento.
Sebbene sia molto grande, lo Yellowstone National Park è gestito in maniera esemplare dai centinaia di rangers. Se ne vedono un po’ ovunque, con il loro cappello a tesa larga, pronti a risolvere o prevenire un qualche intoppo. Per intoppi non intendiamo orsi grizzly che ribaltano le auto o coyote affamati che sbranano gambe, quelli si vedono solo nei film. Intendiamo code chilometriche create perché una mandria di bisonti ha deciso di procedere sulla strada asfaltata. O auto ferme in carreggiata per fotografare buffi orsi intenti a mangiare foglie dagli alberi. La natura allo Yellowstone National Park è veramente vicina.

Come raggiungere Yellowstone in aereo

Per quanto concerne i voli, l’aeroporto più vicino è quello di Salt Lake City nello Utah o, con qualche ora di viaggio in più, quello di Denver in Colorado.
Per il nostro viaggio abbiamo scelto di atterrare a Chicago. E’ stata una scelta dettata dal fatto che avevamo in programma l’attraversamento delle Great Plains tra campi di mais e fattorie in legno. E ne è valsa la pena.

yellowston national park: gayser 2

Dove dormire allo Yellowstone National Park

Per chi ha noleggiato un camper dormire nello Yellowstone National Park può rivelarsi un’esperienza indimenticabile.
Le aree di sosta per motorhome all’interno del parco sono molte, tutte fornite di fosse di scarico, tavolini e (per chi dorme in tenda) armadietti in metallo dove posizionare le cibarie in modo da non attrarre ospiti indesiderati.
Se invece si decide di soggiornare in hotel, è bene sapere che all’interno del parco esistono ben 9 strutture ricettive, posizionate in modo da essere tutte dei punti strategici per la visita.


La più famosa è senz’altro l’Old Faithful Inn, con il suo stile da grand hotel americano, un carosello di legno e pietra e dal cui terrazzo si ha una splendida vista sul geyser più famoso di tutto il parco: l’Old Faithful appunto.
Oltre al blasonato hotel, all’interno dello Yellowstone National Park potrete soggiornare anche in queste strutture:

  • L’Old Faithful Lodge and Cabin;
  • L’Old Faithful Snow Lodge and Cabin (l’unica struttura aperta anche in inverno);
  • Il Roosvelt Lodge;
  • Il Canyon Lodge;
  • Il Lake Hotel;
  • Il Grant Village Lodge;
  • Il Lake Lodge;
  • Il Mammoth Hot Springs Hotel and Cabins

Le strutture all’interno del parco sono tendenzialmente più care rispetto alla media ed occorre prenotarle con largo anticipo.
Chi invece desidera spendere meno deve sapere che nei pressi delle entrate del parco sono presenti diversi motel di vario tipo dove è possibile soggiornare spendendo molto meno.
Noi ad esempio abbiamo dormito poco fuori l’entrata est, in un motel gestito da un’anziana signora per soli 70$ a notte. Non avremo avuto il romanticismo del dormire all’interno del parco ma data la vicinanza abbiamo passato in motel solo le ore necessarie per dormire.

La nostra avventura allo Yellowstone National Park

Cervo a Yellowstone

Primo Giorno

La nostra avventura di 4 giorni allo Yellowstone National Park parte da Ennis, una tranquilla cittadina del Montana che ci è servita come base per una notte.
La sveglia all’alba ci permette di goderci il paesaggio che il Montana regala al suo risveglio: caprioli che pascolano a fianco a mandrie di mucche, dove lo sguardo non vede la fine.

Arriviamo di prima mattina nei pressi dell’ingresso est dello Yellowstone National Park con la paura di non trovare posto per dormire o di spendere molto più del previsto.
Scopriamo invece che poco lontano dall’ingresso sono presenti motel e ristoranti con prezzi assolutamente nella media USA.
Visitiamo subito la prima delle cinque aree di Yellowstone, nonché la più vicina all’ingresso est: la Geyser Country.
Passiamo la giornata a meravigliarci di come la natura sia così dirompente e totalitaria, proprietaria di questo mondo in cui noi siamo ospiti talvolta un po’ invadenti.


La Geyser Country è anche il luogo dove vedere l’Old Faithful, il geyser più famoso del parco. La sua fama si deve in quanto è l’unico che erutta ad intervalli regolari, regalando agli spettatori emozioni uniche.
Le ore scorrono veloci sulle passerelle tra i vapori sulfurei dei geyser e la ricerca di animali selvatici.
Ceniamo in un ristorante in stile western appena fuori dal parco.

Secondo Giorno

La nostra sveglia del secondo giorno a Yellowstone suona sempre alle 6, quando viaggiamo non sentiamo la stanchezza ma divoriamo il tempo con voracità.
Dopo un paio di miglia, in un parco ancora semi deserto, incontriamo una mandria di bisonti ed un branco di cervi.
Ci perdiamo ancora per una manciata di ore nella contea di Norris passeggiando sulle passerelle trai geyser.


Ripartiamo poi verso le cascate della Canyon Country dove ammiriamo il Grand Canyon of Yellowstone, dove i corsi d’acqua hanno modellato rocce e dirupi. Affrontiamo i 386 gradini che ci separano da uno spettacolare punto panoramico dove è possibile ammirare un’imponente cascata, più alta di quelle del Niagara.
Attraversiamo la Lamar Valley dove immortaliamo un albero pietrificato (pare uno strano evento della natura) e ci ritroviamo con la bocca spalancata davanti ad un coyote che tranquillo zompetta nella prateria.


E’ ormai pomeriggio quando arriviamo a Mammuth City, un piccolo raggruppamento di edifici ad uso dei rangers.
I cervi sono di casa in questo luogo surreale, e brucano indisturbati tra le case a beneficio di noi turisti.
Il ritorno nel motel è molto più tardi del previsto e circa 40 minuti dopo stiamo di nuovo varcando la soglia del parco per cenare, questa volta da signori. Il ristorante dell’Old Faithful ci attende! Dopo un aperitivo sul terrazzo osservando l’omonimo geyser eruttare ceniamo nel grande salone in legno.
Un po’ brilli torniamo al motel che ormai è buio, un coyote ci saluta dal bordo della strada per poi scomparire nella notte scura.

Terzo Giorno

Il terzo giorno lo dedichiamo alla zona del Grand Prismatic Spring, un gigantesco occhio di acqua sulfurea contenente tutti i colori dell’arcobaleno.
Dopo aver attraversato le passerelle saliamo su una collina antestante che ci offre una panoramica dall’alto di questa meraviglia della natura.
Finiamo la giornata al parco più presto del solito, per trasferirci per la notte a Cody, e poter così rientrare dall’ingresso Nord Est dello Yellowstone National Park il mattino successivo.
Troviamo anche qui con facilità un motel e viviamo l’esperienza di un rodeo la sera stessa.

yellowston national park: gayser

Quarto giorno

Durante il quarto giorno ci godiamo una piacevole escursione a piedi su di un sentiero perfettamente segnalato che ci impegna gran parte della giornata. Nel pomeriggio, stanchi ma euforici prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il Teton National Park collegato solamente da poche miglia dal parco delle pietre gialle.

Il parco di Yellowstone non è solo il parco più antico del mondo (nato grazie al presidente Grant nel 1872) è un ecosistema vivo in continuo movimento, dove l’uomo è solo uno spaesato spettatore. Questo parco regala al turista emozioni rare ed inaspettate, quelle sensazioni un po’ infantili che fanno riemergere i vecchi ricordi, di storie raccontate, di luoghi che pensavi esistessero solo nei libri.

Ti è piaciuto l’articolo? Dai un’occhiata al nostro road trip tra le strade della Real America!




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